Il libro di Tiziana Tafani: avere eroi per essere eroici
da: http://www.portaleletterario.net/notizie/arte-e-cultura/749/il-libro-di-tiziana-tafani--avere-eroi-per-essere-eroici--di-maria-milvia-morciano
Tutti hanno degli eroi personali. Tutti cresciamo scegliendo delle
persone speciali che determinano la nostra esistenza: possono essere
persone molto vicine che ci guidano nel cammino della vita, un genitore,
un amico, uno zio, un maestro oppure persone che guardiamo attraverso
il filtro etereo come il diaframma dello schermo televisivo o del
computer o del cinema. Tutti siamo perseguitati da fantasmi che
reputiamo eroi. Tiziana Tafani ci descrive i suoi, ma è incredibile constatare come siano molto simili a quelli di ciascuno, di una intera generazione.
E non si tratta di un pensiero ovvio. Non si tratta solo di archetipi, ma di imprinting che ci segnano la vita.
Questo libro nasce il giorno in cui l’autrice scopre che David Bowie è
morto. E si tratta di un pensiero cupo, perché non c’è più quella
persona che ti ha colpito nella giovane età e che non ti sei più
scollata di dosso. È morto il tuo eroe personale, quel bellissimo
marziano che da ragazzina guardavi senza capire bene, che ti faceva
provare sentimenti strani, anche dolorosi di esaltazione e smarrimento
in una dimensione lontana da te eppure vera e reale. Una specie di
innamoramento confuso, una specie di prova all’amore, a quell’amore che
arriverà più tardi. L’amore descritto verso la fine del libro, mai
imparato, visionario e alla fine trasformato nei due figli maschi che
continuano a ferirla per troppo amore.
Così il libro si snoda attraverso piccoli racconti di una pagina o due, dedicati a persone fatali, famose come David Bowie, Anthony Perkins, Giacomo Leopardi, Ulisse, Napoleone, Freud e Benedetto Burli -
famoso almeno a Orvieto - e non famosi come il nodo di tutto, suo
padre, e Domenico, Simone, il collezionista, il pugile, l’acrobata, il
lord. Tutti rigorosamente maschi.
Sono racconti solo in apparenza slegati e invece intrecciati e ripercorsi tra di loro. Parole chiave che si affacciano fin dalle prime righe e che raccontano l’intima attitudine di una donna a saltare nel vuoto di una vita vissuta senza rete, senza difese. Come vivere la tremenda esperienza di vedere una persona cadere da un balcone e ripensare a quanto sia singolare essere nati con parto podalico. Come avere uno zio acrobata e “sentirsi catapultata” nell’imbuto nebbioso della psicanalisi. E così via, in un mosaico come sempre avviene nella vita di ciascuno a comporre un'unica immagine fatta però non di tessere ma di fluide pennellate.
La morte di David Bowie, per tornare all’inizio, è però simbolo della perdita di tutti gli eroi, è la brutale consapevolezza che non siamo più bambini. Abbiamo perso i nostri eroi e ora dovremo fare i conti con l’esistenza da soli.
Questo libro, la cui scrittura alcune volte si interrompe come in un singhiozzo, è pieno di energia e, usando una parola di moda, di resilienza, veri antidoti a un sentimento profondo che riguarda tutti e che a tutti presenta il conto: la paura della morte. E dopo tanta vitalità e ricordi, eroi virtuali e reali che si affastellano nel tempo, sentirsi comunque grati alla vita, nonostante le perdite e il dolore. E chiedersi comunque se siamo felici, se conosciamo la felicità.
AND WE CAN BE HEROES
L’Erudita editore
Tiziana Tafani è nata a Viterbo e cresciuta a Orvieto. Esperta di temi finanziari, responsabile di progetti di trincea, vanta numerose esperienze in campo internazionale. Mamma, scrittrice, poeta, giudice a concorsi letterari. Presidente di Orvieto Città del Corpus Domini. Componente il Consiglio di Amministrazione del Centro Studi Città di Orvieto. Membro dell’Accademia Nazionale di Cucina. Ha partecipato a numerose antologie di Poesia e di racconti per la Giulio Perrone Editore e per l’Accademia di Poesia Barbanera.