http://tottusinpari.blog.tiscali.it/2016/03/15/con-il-%E2%80%9Cgremio-dei-sardi%E2%80%9D-nuovo-appuntamento-con-il-cinema-incontro-a-roma-con-il-regista-antonello-grimaldi/#more-4323
L’Associazione
dei Sardi il Gremio di Roma continua il suo percorso di diffusione e
conoscenza del cinema sardo con la collaborazione della Cineteca
Nazionale, della Fasi (Federazione delle Associazioni Sarde in Italia) e
della Cineteca Sarda. Il programma è stato come sempre curato da Franca
Farina.
Mercoledì 9 marzo il nuovo incontro è stato dedicato ad Antonello Grimaldi, notissimo regista sassarese. Sono stati proiettati Nulla ci può fermare (1990), Il cielo è sempre più (1996), il documentario Sassari una città (1990) e infine Un delitto impossibile (2000).
La sala del Cinema Trevi era stracolma per l’occasione e a conclusione
del dibattito ciascuno si è intrattenuto a conversare e a gustare i
prodotti sardi, offerti dal Gremio.
Durante
il dibattito, moderato dal presidente del Gremio Antonio Maria Masia,
al quale sono intervenuti Fabrizio Bettelli, Giancarlo Concetti, Valerio
Jalongo,Vanni Fois, Daniele Luchetti, Paolo Parisi Presicce, Gualtiero
Rosella e altri allievi della Scuola Gaumont, Antonello Grimaldi ci ha
raccontato molto di se stesso e dei suoi film. Delle sue passioni
cinematografiche e del suo legame con Sassari, la sua città. Di tecnica
cinematografica, e di cosa sia diventato il cinema nel tempo. Delle
speranze e delle delusioni, con quel tono bonario e malinconico insieme
che ci fanno riconoscere l’uomo sardo ancor prima che nell’intonazione.
Una
parola che è stata usata molte volte durante la serata per definire il
suo cinema è “attualità”. Verissimo. Prendiamo il film Il cielo è sempre più blu. Le
storie raccontate sono le stesse di oggi, soltanto che quelle sembrano
piccole, perfino ingenue mentre simili vicende oggi sembrano essere
diventate enormi, come dilatate, tracimate, estremizzate. L’omicidio a
martellate da parte del figlio adolescente, il suicidio, la rapina a
mano armata, la mancanza di lavoro, la crisi economica, e quindi i
debiti e i ricatti sono storie di ieri come di oggi, ma che viste nei
panni e nelle acconciature ormai vintage degli anni ’90 hanno preso
quasi un’aura di premessa archeologica. La differenza è che oggi le
stesse situazioni sembrano essere arrivate a un punto di non ritorno,
svelandoci il lato più sinistro dell’evoluzione umana come
un’esponenziale abitudine all’oscurità, al male.
Ogni
episodio del film si intreccia con un altro e si risolve in poche
scene. Non si tratta di un’opera a episodi ma a microepisodi, anzi dei
Twitter-film ante litteram, eppure credibili, emozionanti,
chiusi e conclusi. Rappresentano in modo formidabile anche la realtà di
oggi e usano le stesse parole. Grimaldi rivela di aver seguito con
attenzione Nashville di Altman, ma certo Il cielo è sempre più blu
possiede un’impronta italiana e non solo nell’ambientazione, nei
ritratti e nella società descritta, ma anche nel solco dei film a
episodi che discendono dagli anni ’50 con Blasetti e che si evolvono con
i gloriosi a sketch.
Il cielo è sempre più blu allude a una impassibilità apollinea
sopra un’umanità disperata, proprio come la canzone di Rino Gaetano,
che con poche parole fornisce una lista di tipi umani e di suggestioni.
Impossibile
citare tutti gli attori, i registi, i personaggi dello spettacolo in
senso lato che hanno partecipato al film senza far torto a qualcuno.
Saranno stati una quarantina, più giovani di vent’anni ma già allora
molto talentuosi. Metterli assieme è stato uno sforzo eccezionale
possibile solo grazie alla partecipazione amichevole, diluita in tempi
lunghi. Le riprese del film sono durate per ben due anni.
Mi
ha colpito molto l’attenzione alle persone più che ai luoghi. Anche nel
documentario su Sassari il regista sembra soffrire di dover stare fermo
su un palazzo o un particolare architettonico, e voler invece inseguire
i volti delle persone che incappano nella sua macchina da presa,
intessendo quasi dei dialoghi di sguardi con loro. Così le finestre
hanno sempre qualcuno affacciato e non sono vuote, e le strade sono
fotografate nel momento del passeggio pomeridiano.
Non a caso Caos calmo
(2008) è girato quasi tutto attorno a una panchina. La scelta del
protagonista (Nanni Moretti) di superare lì, in quella piazza anonima il
suo debito con il dolore calza benissimo con le intenzioni del regista
Antonello Grimaldi. E colpisce come la scena del salvataggio in mare sia
sempre stretta sugli attori e il mare sia denso e plastico, forse in
una delle poche scene in cui Antonello Grimaldi si sofferma a
rappresentare la natura dando corpo a tutte quelle paure ancestrali del
sardo con il mare e lo spazio aperto così ben descritte da Giuseppe
Dessì.
Ad
Antonello Grimaldi interessa tutto ciò che umano. Descrive l’umanità
con affetto, mai con disprezzo o in modo distaccato. Forse è lì la vera
attualità dei suoi film. Il carattere dell’uomo viene influenzato dalla
storia e dalle contingenze, ma i veri sentimenti rimangono sempre gli
stessi. Gioia, dolore, bontà e cattiveria sono in fondo sentimenti
atavici che non potranno cambiare mai e nessuno smettere di indagare.
Questo Antonello lo sa molto bene.
Filmografia di Antonello Grimaldi
Regista
- Juke-Box (1983)
- Nulla ci può fermare (1990)
- Il cielo è sempre più blu (1996)
- Asini (1999)
- Un delitto impossibile (2000)
- Distretto di polizia 2 (2000) – Serie TV
- Le stagioni del cuore (2004) – Serie TV
- Distretto di polizia 6 (2006) – Serie TV
- Caos calmo (2008)
- L’età dell’oro (2008)
- Il mostro di Firenze (2009) – Serie TV
- L’amore non basta (quasi mai) (2010) – Serie TV
- Il commissario Zagaria (2011) – Serie TV
- Baciato dal sole (2016) – Serie TV Rai 1
Attore
- Nirvana, regia di Gabriele Salvatores (1997)
- Ecco fatto, regia di Gabriele Muccino (1998)
- Come te nessuno mai, regia di Gabriele Muccino (1999)
- Guardami, regia di Davide Ferrario (1999)
- Il caimano, regia di Nanni Moretti (2006)
- Boris, serie televisiva, episodio: “L’Italia che lavora” (2008)
- Il mostro di Firenze, regia di Antonello Grimaldi (2009)
Sceneggiatore
- Il cielo è sempre più blu (1996)
- Asini (1999)
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