martedì 20 settembre 2016


La festa nazionale della Catalogna celebrata a Roma con un omaggio musicale al grande pensatore Ramon Llull

Il concerto "Ramon Llull, L’ultimo peregrinaggio" del gruppo dei Cappella Ministrers si è tenuto nella Chiesa di San Lorenzo degli Speziali, nel cuore del Foro Romano 

 http://www.portaleletterario.net/notizie/attualita/677/la-festa-nazionale-della-catalogna-celebrata-a-roma-con-un-omaggio-musicale-al-grande-pensatore-ramon-llull

 

La Delegazione in Italia del Governo della Catalogna ha celebrato la sua Festa Nazionale, la Diada Nacional de Catalunya, con un concerto che si è tenuto nella Chiesa di San Lorenzo degli Speziali, nel cuore del Foro Romano. La festa, che cade l’11 settembre, come ha ricordato Luca Bellizzi, delegato in Italia, è un giorno di memoria: in quel giorno del 1714 Barcellona cadde nelle mani delle truppe borboniche di Filippo V di Spagna durante la Guerra di Successione Spagnola l'11 settembre 1714, dopo molti mesi d'assedio e dopo una strenua resistenza che meravigliò il mondo. Si commemora anche la conseguente abolizione delle istituzioni catalane, come ad esempio la Generalitat de Catalunya in seguito alla promulgazione dei Decreti di Nueva Planta nel 1716.
Tutti i significati di questa festa sono espressi attraverso il linguaggio potente della musica. Carlos Magraner con il gruppo dei Cappella Ministrers ci ha condotto attraverso un viaggio lungo le coste del Mediterraneo, ripercorrendo e parafrasando l’autobiografia, la Vita Coetanea,  di Ramon LLull  scritta nel 1311, dove egli narra la sua conversione e la sua nuova vita, fatta di viaggi, di studio  e di sogni.

 


 



   















La figura straordinaria di Llull (1232-1316), non può essere certo sintetizzata in poche righe. Una personalità che non smette di affascinare e stupire: figlio di ricchi coloni catalani che si erano installati a Maiorca, inseguì per tutta la vita il sogno di una “pax universalis”, un’idea che per lui non era un’utopia, ma un obiettivo possibile e necessario: la conversione al cristianesimo di arabi ed ebrei. Viaggiò molto dalla Spagna alla Francia, all’Italia, in Tunisia e quindi sull’altro lato del Mediterraneo a Cipro, Gerusalemme, Armenia. Ha lasciato ben 243 opere riconosciute come autografe e 44 probabilmente apocrife (tutte quelle di argomento alchemico). Ha scritto in arabo, in latino e in catalano opere di filosofia, teologia, mistiche, pedagogiche, di medicina, di scienze naturali, di fisica, matematica, letterarie e poetiche. Tra queste ricordiamo l’Ars magna, il De levitate et ponderositate elemento rum, l’Ars amativa; Felix de les meravelles, il Libro dell'ordine di cavalleria, il Libro del pagano e dei tre savi, il Libro della contemplazione di Dio, Lo sconforto, la Logica nova e l’ Ars generalis.
 Così “L’ultimo peregrinaggio” è uno spettacolo che traduce in musica l’atmosfera del Mediterraneo durante il Medioevo: pur nei conflitti o nelle diversità culturali e storiche la musica individua un linguaggio simile e quindi universale. Così come la manovella della ghironda produce un suono basso e continuo, così nell’alternarsi dei pezzi vi è come un filo ininterrotto che lega le armonie. I ritmi delle percussioni, i fiati e le corde scaturiscono dagli strumenti parlando ciascuno la propria lingua  ma descrivendo una “contiguità” armonica. Dopo una melodia francese, italiana o spagnola si fa largo il tipico  ritmo greco e poi l’arpeggio sinuoso d’oriente. E da questa somiglianza si delineano le particolarità, i caratteri. E ci ricordiamo davvero chi siamo, le nostre radici e la nostra cultura che è la più varia del mondo tutta concentrata intorno a un mare che sembra un lago, chiuso e rotondo come un abbraccio, ma comunque diversa, fatta di paesaggi e colori particolarissimi e riconoscibili. La musica avanza descrivendo come in una navigazione di cabotaggio l’itinerario compiuto da Ramon LLull e ci accompagna in un viaggio emotivo pieno di suggestioni e memorie: da Maiorca a Rocadamour e Santiago de Compostela. Da Barcelloba a Montpellier, dove egli visitò Giacomo II e dove scrisse la sua Ars Demonstrativa (1238), a Parigi dove insegnò all’università. A Roma, Genova, Lione, Marsiglia, Avignone, Napoli e infine a Cipro, Gerusalemme, Armenia minore e Tunisia.


Cappella de Ministrers è un progetto nato nel 1987 volto alla ricerca e alla valorizzazione del patrimonio musicale iberico a partire dal medioevo al XIX secolo.  Direttore è Carles Magraner che riunisce molti professionisti della musica, riuscendo a diventare un punto di riferimento europeo della Musica Antica.
Al concerto per la celebrazione della Festa Nazionale della Catalogna di Roma hanno suonato: Carles Magraner (viella e viola), Aziz Samsaoui (cura saz o chitarra saracena, santur, oud e qanun), Jota Martinez (liuto arabo, ghironda, citola), Eduard Navarro (duduk, mizmar, zurna, cornamuse e ciaramelle) e Paul Ballester (percussioni).

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