Jacques Callot
Il gobbo (1616)
Musée des Beaux-arts, Nancy, n. 403. M 765- L 424; I/II.
Acquaforte con ritocchi a bulino 6,65 x 8,45 cm
L'incisore francese Callot, in Italia, partecipò alle «giostre dei gobbi», una festa di piazza fiorentina in cui tutti gli artisti avevano la gobba. Molti disabili si guadagnavano da vivere proprio sfruttando la loro infermità per divertire la gente.
Questo gobbo disegnato da Callot suona la cornamusa e aggrotta la fronte, rapito dalla melodia. Ha una deformazione alla spina dorsale, che è vistosamente curva. In poche linee dense, l'artista è riuscito a rendere lo sguardo ironico e allo stesso tempo malinconico del musicista che sembra camminare in un paesaggio fatto di niente, dove solo la sua ombra gli fa compagnia.
In una delle venti stampe con i personaggi gobbi, appare l'autoritratto di Callot. Lui la gobba non l'aveva, ma sentiva per queste persone talmente tanta amicizia e simpatia dal voler così dimostrare la sua solidarietà.
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